Per gestire la sicurezza dei lavoratori isolati, sempre più spesso le aziende tendono ad affidarsi ad app da installare sugli smartphone in dotazione al personale. Negli app store ufficiali, così come in quelli frequentati solo dagli appassionati, è possibile imbattersi in numerose soluzioni, più o meno accattivanti, gratis o a pagamento. Come orientarsi nella scelta della soluzione software più adatta per la propria organizzazione? Quali sono i requisiti che deve possedere un software per la sicurezza dei lavoratori isolati?
Il sistema operativo
La prima cosa da sapere è che non è possibile realizzare app professionali per lavoratori isolati nel mondo Apple (sistema operativo IOS), che produce il famoso Iphone e Ipad. Questo perché il sistema è stato concepito, per la politica di controllo delle funzionalità dei propri prodotti tipica di Apple, con alcune limitazioni che non permettono gli automatismi indispensabili per questo tipo di applicazioni. I dispositivi IOS, gli Iphone e gli Ipad sono pensati per un uso interattivo dell’utente e non permettono alcune azioni in autonomia. Inoltre, gli smartphone IOS sono sì molto belli e affascinanti, ma poco predisposti per un uso sul campo, magari condiviso tra diverse persone, dove i maltrattamenti e le cadute sono da considerare un evento probabile, con una certa ricorrenza. Non esistono poi soluzioni professionali per renderli rugged, ovvero resistenti agli urti, e tanto meno certificati per le zone ATEX, con pericolo di esplosione. Per queste principali ragioni le app professionali per i lavoratori isolati sono realizzate esclusivamente per il mondo Android.
Requisiti minimi per l’affidabilità
Entrando nel dettaglio, non tutti i software hanno i requisiti minimi per risultare estremamente sicuri e permettere di considerarli un investimento di lungo periodo. Di seguito un elenco delle principali funzioni indispensabili per valutare un’app per questo settore.
Uomo a terra e uomo immobile
Le principali situazioni di pericolo che un software per i lavoratori isolati deve riscontrare automaticamente sono: “uomo a terra” e “uomo immobile”.
Per “uomo a terra” si intende il controllo della postura dell’operatore, che deve risultare entro un determinato angolo di inclinazione, liberamente configurabile dall’amministratore del sistema. Portando lo smartphone alla cintura, con l’apposita custodia, questa funzione viene controllata tramite l’accelerometro incluso in ormai tutti gli smartphone attuali.
“Uomo immobile” è invece la possibilità che un operatore risultando ancora verticale – perciò all’esterno del campo di attivazione dell’allarme di “uomo a terra” – rimanga immobile per un determinato periodo di tempo. Questa casistica è spesso necessaria per il controllo dei lavoratori che debbano svolgere le loro mansioni da seduti oppure in posti angusti o comunque stretti, lavorando nei quali sia possibile rimanere incastrati, pur risultando ancora verticali. Un esempio possono essere i corridoi dei rack delle sale server o i sedili di veicoli e autovetture.
Allarme SOS
Non può mancare l’allarme di SOS attivabile volontariamente dall’operatore in caso di emergenza. Questo deve essere messo in azione nel modo più veloce possibile, ma allo stesso tempo deve essere congegnato in modo da non permettere falsi allarmi. La soluzione ideale sarebbe quella di avere un tasto fisico dello smartphone predisposto proprio per l’invio di allarmi SOS, costruito in modo da evitare la possibilità di essere premuto inavvertitamente. Spesso solo dispositivi professionali hanno questa funzionalità.
Allarme livello di carica della batteria
Qualunque sistema di sicurezza basato su un dispositivo alimentato a batteria non può fare a meno di avere un allarme specifico che avvisa se il livello di carica scende sotto una determinata soglia, anche questa configurabile dall’amministratore del sistema sulla base delle valutazioni relative alla possibilità di metterlo in carica e al tempo ipotizzabile per il soccorso. È importante che questo tipo di segnalazione preveda una notifica remota, alla stregua degli altri allarmi, perché è necessario che la situazione di basso livello di carica sia conosciuta dal potenziale soccorritore.
Rilevazione autonoma
È fondamentale che un software che si occupa di sicurezza sia il più affidabile possibile; questo significa che deve rilevare le situazioni di allarme in autonomia, e non deve dare falsi allarmi che possono far perdere reputazione alla soluzione, portando gli addetti all’attivazione del soccorso ad affrontare senza il dovuto impegno le condizioni di allarme (ancora un falso allarme!).
Interfaccia utente
Una caratteristica che spesso non viene adeguatamente valutata è quella dell’interfaccia utente dell’app. Questa deve:
a) essere estremamente semplice da utilizzare per l’operatore che le indossa;
b) impedire attivazioni di funzioni non desiderate;
c) possibilmente avere sfondi scuri per ridurre l’utilizzo della batteria: si tratta di app che rimangono in esecuzione per l’intera giornata lavorativa, se pur non sempre come app in primo piano;
d) mantenere forti contrasti per permettere una visibilità anche all’esterno in condizioni di luce non favorevoli.
Utilizzo di altre applicazioni in contemporanea
È indispensabile che l’app permetta l’utilizzo di altre applicazioni in contemporanea. Se per esempio viene continuamente controllata la verticalità del dispositivo, questo suonerà non appena si inclinerà leggermente per utilizzare una qualunque altra app (funzione telefono compresa).
Adattabilità alle versioni Android
Se si sceglie di utilizzare un’app con uno smartphone al posto di un dispositivo specifico di uomo a terra, è perché si vuole che questa funzioni sulla maggior parte degli smartphone. La soluzione software pertanto non deve avere requisiti minimi troppo elevati e deve essere in grado di funzionare su tutte le più diffuse versioni di Android. Sarebbe inoltre preferibile che la stessa app fosse disponibile anche per dispositivi rugged perché in azienda potrebbe essere necessario un parco mobile misto (telefoni rugged e ordinari).
Versatilità
Dal momento che le condizioni in cui l’app può essere impiegata possono essere estremamente diverse, una buona soluzione software permette all’amministratore di sistema di attivare le funzioni necessarie, a seconda delle varie necessità, solo per i dispositivi per cui sono necessarie. È una condizione indispensabile per avere un sistema versatile che possa essere modificato sia in fase di start-up del progetto, sia successivamente.
Sistema di posizionamento indoor
Molti lavoratori isolati operano anche all’interno di stabili, dove il segnale GPS non è affidabile come quando ci si trova all’esterno.
È sempre più importante che le applicazioni che riguardano la sicurezza delle persone siano dotate di un sistema per il posizionamento indoor (IPS) per permette di avere l’esatta posizione in caso di allarme riducendo così i tempi di intervento dei soccorritori.
Integrabilità con sistemi centralizzati di allarme
Sempre più spesso le aziende hanno già al loro interno un sistema di rilevamento allarmi che raccoglie i segnali di diversi sottosistemi (antincendio, anti-allagamento, controllo delle temperature, accessi in aree riservate, ecc.) in una unica sala di controllo che gestisca anomalie e allarmi. Poter continuare ad avere un’unica consolle e più in generale un’unica gestione degli allarmi è molto apprezzata dai clienti.
Rispetto della privacy dei lavoratori
Alcune app tracciano la posizione del dispositivo costantemente, dando la possibilità di analizzare i dati al ritorno in sede oppure in alcuni casi direttamente online da una consolle in azienda. Tenere traccia della posizione di un lavoratore è una violazione della privacy che può essere evitata solamente in alcuni particolari situazioni con il consenso esplicito dell’operatore. È importante che un’app per l’uomo a terra mantenga la posizione aggiornata solamente in memoria voltatile, registrandola localmente e notificandola in remoto solamente in caso di allarme.
Compatibilità
Si tratta della compatibilità con i principali sistemi MDM o software di limitazione delle funzioni dello smartphone. Gli smartphone sono dispositivi molto flessibili, che possono essere utilizzati per moltissime attività differenti. Se però il loro scopo principale è la sicurezza dei lavoratori, non è accettabile che la configurazione possa essere manipolata ed app di qualsiasi provenienza installate da chiunque. È necessario che il dispositivo possa essere “blindato” per assolvere solamente ai compiti che sono stati individuati dall’amministratore e che non permetta di installare, riconfigurare e comunque manomettere l’apparato da parte dell’utilizzatore.
Altre funzioni
Alcuni software propongono funzioni per emettere un allarme quando il dispositivo subisce brusche accelerazioni o decelerazioni, che indicano che il corpo che “indossa” lo smartphone ha subito un impatto, per caduta, urto con veicoli o per qualsiasi altro motivo. Una funzione di questo tipo può essere considerata superflua e la sua assenza da un software che invece è soddisfacente per tutti gli altri aspetti non deve pregiudicarne la scelta. Se pur teoricamente questi sistemi possono avere una loro ragione di esistere, nella vita reale sono molto poco utili per i lavoratori isolati. Sono allarmi più legati ai dispositivi che alle persone che li indossano: se disgraziatamente l’operatore dovesse cadere da una impalcatura, ad esempio, l’allarme di caduta non si attiverebbe immediatamente al momento della caduta, per evitare falsi allarmi, ma soltanto quando la caduta si è completata, al momento dell’impatto col suolo, risultando di fatto inutile come allarme preventivo. Una volta che il lavoratore fosse giunto a terra, inoltre, si potrebbero verificare due possibili scenari: se l’operatore è rimasto in piedi o comunque si rialza, l’allarme di impatto avrebbe generato un falso allarme; se questi non si rialzasse a causa delle ferite subite, l’allarme di impatto sarebbe un duplicato dell’allarme di “uomo a terra”.Funzioni opzionali utili sono invece quelle brevemente analizzate di seguito.
Notifica attraverso connettività dati
La possibilità di notificare le situazioni di allarme non solo tramite la rete GSM (SMS o chiamate telefoniche) ma anche attraverso connettività dati apre la strada ad un ventaglio di possibilità di utilizzo molto più ampio: può capitare che in azienda alcune aree non siano coperte dal segnale GSM e che estendere la copertura comporti costi non indifferenti oppure ci siano delle reali limitazioni tecniche. La possibilità di notificare tramite connettività WiFi aziendale (chiamata VoIp, richiamo di un servizio web, email, etc.) può invece semplificare notevolmente l’implementazione del progetto per la sicurezza dei lavoratori isolati.
Configurazione centralizzata
Se è previsto l’utilizzo dell’app per un paio di operatori, che agiscono nella stessa sede dell’amministratore, la configurazione può tranquillamente essere fatta direttamente sui dispositivi. Se invece il numero di operatori è superiore, è necessario che l’app sia predisposta per avere una configurazione centralizzata da acquisire o spedire automaticamente (push). La configurazione integrata con un sistema MDM può essere una soluzione, ma non deve essere l’unica possibilità per non vincolare il cliente a scelte che invece devono essere orientate all’intero parco mobile dell’azienda e non solo ai dispositivi utilizzati con “uomo a terra”.